Il Vangelo di Domenica 28/04/2024

V Domenica di Pasqua (Anno B)

Gv. 15, 1-8

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

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link ai commenti di padre Ermes Ronchi:

"Più che pulite Dio chiede mani colme di vendemmia"
https://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php?mostra_id=53014

"Noi tralci, Lui la vite: siamo della stessa pianta di Cristo"
https://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php?mostra_id=34574

"Una linfa d’amore che porta la vita"
https://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php?mostra_id=15274