SANTA CRESIMA - 29 NOVEMBRE 2020




<<Il rispetto delle creature di Dio, delle persone: quanta violenza vediamo in giro, quanto disprezzo, quanta volgarità.

Il rispetto anche del Creato, che è il dono di Dio per ciascuno di noi.

Il Papa ci ha ricordato questi due delitti del rispetto in due belle encicliche.

Il rispetto delle persone nell'enciclica appena uscita “Fratelli tutti”: non si può disprezzare un fratello.

E il rispetto del Creato attraverso la “Laudato si’”, ricordando il canto di San Francesco ci ha ricordato che l'ambiente, il creato, è un luogo importante, che dobbiamo custodire e dare come lo abbiamo ricevuto; anche questo è importante per un Cristiano: il rispetto di ciò che noi abbiamo ricevuto.

Vedete, questo è un tesoro che il Signore vi dà, questi sette doni.

Voi come tanti altri regali, potreste prenderlo oggi, questo tesoro, andare a casa, metterlo in un cassetto e dimenticarlo.

Ma come si fa a dimenticare, secondo voi, un dono così prezioso, che viene da Dio Creatore di tutte le cose, che ci è Padre, che è intelligenza assoluta?

Questa persona può regalarci delle cose inutili?

Può regalarci delle cose che fanno male alla nostra vita?

Oppure queste cose sono veramente dei doni preziosi per organizzare la nostra vita?

Quindi state molto attenti a non dimenticare questi doni, ma a farli fruttare come se fossero dei talenti, come in quella parabola, in modo tale che la nostra vita possa essere migliore, perché il Signore non ci da’ cose inutili - magari noi tante volte preghiamo per cose inutili - ma ci da’ delle cose preziose per la nostra felicità: il Signore ci vuole felici.

E quindi questi Doni, se usati bene, possono diventare veramente un tesoro, che rende migliore la nostra vita, le nostre scelte, le nostre relazioni con gli altri.

Quindi non sprecateli, non dimenticateli, ma fate in modo che strutturino la vostra vita, le vostre scelte, proprio con l'aiuto del Signore e con l'aiuto del suo Spirito.

E ora prepariamoci a ricevere il dono della Cresima: questi doni dello Spirito Santo.>>

(Estratto dall'omelia di Mons. Perego)